mercoledì

Numeri, valori, verità (parallele)

Gli astri, dentini nel meccanismo al quarzo dell'astrologia. Preciso e svizzero, ma pure caotico e pescino perché universale, dunque onnicomprensivo.
Molto più che chiave di lettura, testo stesso, e parlante.
Come nei telescopi sovrapporre lenti significa sfocare l'oggetto in favore dello sfondo e viceversa, gli incastri del sistema Zodiaco sono rivelatori. Non è un caso che gli immensi occhi artificiali puntati verso il cielo abbiano il compito di arrivare là dove i mezzi umani non sono né adatti né sufficienti; non è un caso che segni, pianeti e case formino un'estensione dell'intelletto che richiama il grande. Scopi identici, dignità non ancora comparabili.
Una piuma cade, libera nell'aria. Impossibile descriverne il movimento fino al suolo, naturalmente; improponibile arguire dove si poserà concluso il volo. La scienza si occuperà delle leggi che consentono il fenomeno, l'astrologia di quest'ultimo in sé.
Immaginate ora un uomo in luogo della piuma, il suo vissuto, il principio, la fine e quanto nel mezzo: la scienza da un lato con la risposta a "quando" e "perché", l'astrologia dall'altro con quella a "chi" e "come".
Sarebbe splendido se del tutto venisse ricostruito il corpo, anziché raccattare ovunque le fazioni combattenti. Domande diverse, unico valore ultimo. Il medesimo, perché nella perfezione del cerchio non c'è differenza fra punti, se non nella limitatezza umana.

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